Le 10 Bugie dei Consulenti Web-Marketing da evitare
smascherare ed evitare i consulenti ciarlatani!
Con il passare degli anni le aziende stanno imparando sempre di più a stare sul web e a rapportarsi con il mondo digitale. Purtroppo anche se sempre più rari, per tanti professionisti seri e preparati, esistono ancora molti furbetti e ciarlatani tra le agenzie e i consulenti web.
Ecco allora 10 bugie dei consulenti web-marketing da evitare che ti possono aiutare a capire se chi hai davanti è un professionista serio, un saltimbanco improvvisato o un cialtrone:
1. Le garanzie di risultati straordinari in tempi brevissimi
Nel Marketing Web non esistono garanzie. Sarebbe come dire ad un pilota che con la propria macchina e i propri meccanici non può perdere, può solo arrivare sempre primo. Il mercato web come ogni mercato è concorrenziale e non c’è alcuna garanzia di risultati ne di tempistiche per l’ottenimento di tali risultati. Solo il tempo e il duro lavoro portano a dei risultati significativi, risultati, che se ben costruiti, difesi e mantenuti, nel tempo potranno ridarti molto.
2. I segreti inconfessabili
Se un consulente ti dice che non può spiegarti come lavora o come ottiene certi risultati è ora di cambiare consulente. Il lavoro sul web è basato su solide competenze tecniche e pratiche, come un meccanico. Se il vostro meccanico vi dicesse “eh, sai c’erano dei problemi e io li ho risolti ma non posso dirti come!” vi preoccupereste? Ecco perchè diffidare degli stregoni del web! Inoltre, un buon consulente, cerca in primis di renderti partecipe e consapevole delle attività svolte con reportistica e documentando il suo operato.
3. L’importante è avere tanti link per essere primi su Google
Non c’è bugia più grande. Non esiste un solo fattore (come il numero di link ad una data pagina) che sia così importante. Google prende in considerazione centinaia di fattori quantitativi e qualitativi per decidere il posizionamento di una specifica pagina di un sito per una certa ricerca. Ricorda, non esistono trucchi ne pozioni magiche.
4. Gli amici degli amici di Google
Non esistono contatti privilegiati o corsie preferenziali con Google. Anche le agenzie certificate non hanno alcun vantaggio rispetto a quelle non certificate. Prendila come regola di vita, non esiste alcuna magia per posizionarsi bene tra i risultati di ricerca del motore di Mountain View. Su questo punto persino Google è chiarissimo e da anche una ottima serie di consigli per selezionare uno specialista SEO a questo link: https://support.google.com/webmasters/answer/35291?hl=it.
5. Compriamo una lista di 10mila email e mandiamo un’offerta sconto
Quando stai per fare una iniziativa verso potenziali clienti, pensa sempre come vedresti la cosa se tu fossi il destinatario. Cosa penseresti di una società, mai sentita nominare in vita tua, che ti scrive una mail cercando di venderti un prodotto di cui magari non hai bisogno, infrangendo magari il tuo diritto alla privacy? Nel migliore dei casi cancelleresti la mail senza neanche leggerne il contenuto. Nel peggiore assoceresti per sempre il nome di quella società ad un prodotto scadente che non vale molto e che viene svenduto perchè non competitivo.
6. Sui social l’importante è esserci
Sbagliatissimo, non basta essere presenti, conta come sei presente, contano le relazioni che riesci a costruire, come interagisci con le persone ed è fondamentale avere un piano che ti consenta di stabilire degli obbiettivi a breve e lungo termine e perseguirli.
7. Per stare sui social basta un giovane con un profilo facebook
Questa è la teoria che i professionisti del web amano etichettare come: “La Teoria del Nipote che lo fa in 5 minuti”. Se avessi una squadra di corse automobilistiche prenderesti come capo meccanico un ragazzino di 17 anni che sa cambiare la marmitta del suo scooter? Ecco perchè per fare un sito non basta sapere più o meno come si fa, per condurre una campagna pubblicitaria non basta aver visto tutti gli spot Barilla e per seguire professionalmente dei canali di comunicazione di una azienda non basta essere su Facebook e saper postare foto di gattini. Sapere “come funzionano i social network” lato utente non è assolutamente abbastanza, è necessaria preparazione e conoscenza del mezzo oltre a molte altre doti non secondarie, come quelle di pianificazione dei contenuti e monitoraggio dei parametri statistici. Ricorda, non si tratta di sapere cosa sia facebook o twitter o un altro qualsivoglia canale, ma di costruire, implementare e ottimizzare una strategia che ti aiuti a raggiungere degli obbiettivi.
8. Se sei sui social non serve un sito web
I social non possono e non devono sostituire il tuo sito web. TUO in maiuscolo, proprio perché il sito web della tua attività è un po’ la casa della tua azienda nel mondo digitale. Il sito è un luogo di tua proprietà, a differenza di un account su Facebook o su Twitter che sono piattaforme non da te controllabili e che assomigliano più a piazze virtuali che ad un negozio o ad un ufficio. I social sono degli ambienti che aiutano ad entrare in contatto e ad interessare le persone verso il tuo prodotto o servizio. Il tuo sito è poi quel luogo dove potrai dare una descrizione più approfondita e specifica dei prodotti e servizi che offri.
9. Il social media marketing è facebook
Niente di più sbagliato. Certo, Facebook è la piattaforma social più conosciuta ed usata al mondo con oltre 1miliardo di utenti mondiali registrati e oltre un terzo della popolazione italiana iscritta, ma non è l’unico canale.
Mettiamo caso che la tua impresa sia un’azienda di consulenza commerciale per la grande distribuzione. Probabilmente se volessi investire sui social il posto migliore sarebbe probabilmente LinkedIn (nel caso tu non lo conosca, LinkedIn è un servizio web di rete sociale impiegato principalmente per lo sviluppo di contatti professionali).
10. Il social media marketing è gratis o costa poco
L’iscrizione ai vari social è gratuita, ma questo non ha niente a che vedere con la gestione professionale della tua immagine aziendale verso i tuoi clienti potenziali o acquisiti. Lo sviluppo di un serio piano di social media marketing e tutta l’analisi e il monitoraggio che comporta implica competenze, tempo e denaro da investire sia sulle persone che se ne occupano, che nelle varie attività di produzione e promozione dei contenuti. La domanda da porti è: anche se gratis o a costo bassissimo lascerti parlare una persona qualunque in tua vece con i tuoi clienti o potenziali tali?